Buongiorno e buon lunedì a tutti!
Se siete in Italia o avete a che fare con degli italiani, è molto probabile che li abbiate sentiti dire spesso «ce l’ho», «ce l’abbiamo», «ce l’hanno»:.. eccetera.
Si tratta di una forma verbale derivata, come avrete notato, dal verbo avere, ma con alcune particolarità. Scopriamo subito come si forma e quando si usa!
Come si forma l’espressione «ce l’ho» (e simili)?
Osserviamo la struttura di queste espressioni (senza preoccuparci, per ora, di capire il significato delle frasi):
L’influenza? Adesso ce l’ho io, ma ieri ce l’avevi tu. Chissà domani chi ce l’avrà…
Carlo e Giovanni ce l’hanno con te.
Pensavo che ce l’avreste fatta!
La struttura è sempre molto simile ed è formata da 3 elementi: CE + L(A/O) + AVERE.
- La particella CE è la versione «alternativa» di CI quando precede un pronome personale e letteralmente significa «qui». Questa particella rimane sempre uguale, in tutti i tempi, al singolare e al plurale.
- L’, LI, LE… è il pronome personale complemento. Questo pronome cambia a seconda dell’oggetto della frase (vedremo molti esempi tra un attimo). Quando usiamo il pronome singolare LO/LA, dal momento che il verbo avere che segue inizia con la A (graficamente o foneticamente), lo abbrevieremo utilizzando l’apostrofo -> L’
- Il verbo avere cambia, naturalmente, a seconda del soggetto della frase e del tempo verbale che vogliamo applicare, seguendo la sua normale coniugazione.
Attenzione: nei tempi composti il participio passato di avere deve adattarsi al genere e al numero del complemento oggetto! -> Ce l’ho avuto, ce l’ho avuta, ce li ho avuti, ce le ho avute, ecc…
È importante capire questa semplice struttura per poterla scrivere correttamente! Anche noi italiani spesso sbagliamo e scriviamo, ad esempio, «ce lo» (perché suona quasi uguale a «ce l’ho»), ma se pensiamo a com’è formata questa espressione, vediamo subito che ci stiamo dimenticando del verbo avere.
Quando si usa quest’espressione?
Usiamo l’espressione «ce l’ho», nelle sue varianti che dipendono dal soggetto e dal tempo verbale, quando vogliamo indicare il possesso di qualcosa di cui si stava parlando, quindi di un oggetto già conosciuto.
Vediamo subito alcuni esempi, osservando la diversa coniugazione del verbo avere, a seconda del soggetto, e le varianti che può assumere il pronome personale complemento singolare o plurale:
Maria, hai tu le chiavi di casa? No, pensavo che ce le avevate voi!
Io ho una macchina nuova. Ce l’hai anche tu?
Luisa si lamenta di aver compiuto trent’anni. Magari ce li avessi io!
Il commissario ha interrogato il sospetto chiedendogli dove ha nascosto il bottino. Il sospetto dice che non lo sa, che lui non ce l’ha.
Vi lamentate sempre di non avere soldi, ma se ce li aveste li spendereste tutti nel giro di tre giorni.
Non credere che non ti capisca solo perché sono più vecchio di te, vent’anni ce li ho avuti anch’io…
Sandro ha nascosto il regalo in un posto dove nessuno lo può trovare, è impossibile che ce l’abbiate voi!
Per concludere, ricordiamo che in italiano esiste un’espressione che segue esattamente questa struttura, ma che non si riferisce a nessun oggetto in particolare: avercela con qn, che significa essere arrabbiati o provare del rancore:
Oggi ti vedo proprio arrabbiato, con chi ce l’hai?
Non ce l’ho con te, ce l’ho con mia moglie!
Hai visto la faccia di Mario? Sai con chi ce l’aveva?
Anche se sono passati trent’anni, i miei cugini ce l’hanno ancora con i loro genitori, non so se vorranno mai perdonarli.